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Graziano Rey

Disegnatore, vive e opera a Torino.
Dal 1973 artista, dopo aver condiviso l’arte con il fratello Francesco e il Maestro Lorenzo Alessandri nel periodo della “Soffitta Macabra” a Torino, si dedica per anni all’arte figurativa e, in particolare, al mondo della musica.
Dal 1982 al 1987 autore di sigle televisive, di cui le più note: Buona Domenica, I Ragazzi della III C, La Giostra. Ferragosto OK, collabora come autore con diversi cantanti.
Nel 1991 – 1992 vince il premio Rino Gaetano e il premio Viareggio come cantautore.
Opinionista, partecipa a numerose puntate del Maurizio Costanzo Show e come attore alle Candid Camera di Alberto Silvestri.
Nel 1993 pubblica il racconto 3001 Spooky su Jork II, edito da Mancuso editore.
È attore nel film “In camera mia” di Sergio Martino.
Trascorre un anno all’isola Tonga prima di iniziare il percorso artistico attraverso la pittura.

 

Non è difficile riconoscere, nella pittura di Graziano Rey, le caratteristiche di uno studio antropologico durato anni.
Il suo lavoro è l’espressione di una sintesi di segni e significati archetipi, appartenenti a tutta l’umanità sin dai suoi albori. Allontanatosi progressivamente dal mondo fittizio dell’apparenza, incomincia a riprendere in mano un suo amore primigenio, la pittura, persuaso dal fatto che solo questa semplicità di strumenti e tecniche possano metabolizzare la quantità delle esperienze a cui è andato incontro. Argomenti che vuole comunicare avendone assimilato i principi come verità filosofica.
In apparenza la suggestione dei dipinti rupestri permutati in arte contemporanea con la vernice e le tecniche del dripping, del grattage, del frottage e del calco, tecniche prestate al surrealismo che prevedono la commutazioni di immagini in segni. Superfici pittoriche tormentate, percorsi da segni pastosi e graffiati,incisi,intersecati, vorticosi contrastanti, per esprimere il disagio e l’inquietudine di un mondo e di un’esistenza in perenne stato di precarietà, che la fremente creatività dell’artista traduce in moduli visivi agitati nella morfologia e nel cromatismo insaturo, perché contaminato come la realtà subita dalla condizione umana, in un mondo troppo affollato, dove le anime pure degli artisti non possono che interpretare e anticipare le sofferenze e i drammi incombenti.
Graziano Rey è un artista eclettico ed estremamente sensibile che elabora opere informali di elevato impatto visivo.
I lavori sono eseguiti sotto l’egida dell’istinto geniale, segni geometrici che prendono vita come fossero note musicali all’interno di un pentagramma.
(A cura della Biennale di Venezia)

Disegnatore, fu costretto per motivi familiari a lavorare fin da giovane età. Le condizioni economiche ed il suo carattere lo portarono ad avere fin da subito un grande trasporto con la gente. Carattere estroverso, ilare, non costruito ma di una prorompente comicità, fu chiamato ripetute volte nelle televisioni nazionali diventando ben presto un personaggio riconoscibile e riconosciuto.
In quel periodo della sua vita abbracciò esperienze musicali e teatrali. Ma la vita a Torino gli sembrava stretta e aveva necessità di evadere dal quotidiano e di scavare nel profondo della sua anima per trovare finalmente un nuovo modo di esprimersi e di realizzarsi.
Dove finì per trovare tutto questo?? Nelle isole di Tonga dove in pochissimo tempo, nuovamente, riuscì a catturare l’attenzione della popolazione fino a diventare amico intimo del Re. Lui, la sua chitarra e le giornate che passavano.
Ogni giorno però lo avvicinava alla soluzione di quello che sentiva dentro e che sarebbe stato il suo motivo di vita, infatti, dopo un anno, ritornò a Torino e con un piccolissimo lasso di tempo si organizzò per esprimersi attraverso la pittura.
Graziano Rey al Maurizio Costanzo Show. In ogni situazione lo spettatore veniva rapito e colpito con violenza da emozioni personali che solo i veri artisti sanno comunque e sempre donare.
Arrivato a piena maturità, oramai scandisce a ritmi quasi regolari, come il battito del suo cuore, la necessità di comporre opere e di presentarle alla gente, che ricambia ogni volta con affetto e con esultanza, facendo a gara per accaparrarsi i suoi lavori.
Materico, ora drammatico ora gioioso, ora lieve ora cruento ma sempre immediato e diretto. Impegnato oramai in progetti nazionali e internazionali, nel 2014 decide di impegnarsi per concrete manifestazioni e appuntamenti all’estero.
La vita scorre veloce e il Mondo è immenso. Ma Graziano Rey corre in fretta e sa che potrà ben presto abbracciarlo tutto e parlare con lui. Lo farà ridere e piangere e sempre commuovere ed emozionare.
(Luigi Mazzardo)

La fabbrica dei giocattoli.
Istrione del colore, pifferaio magico, Willy Wonka, Graziano Rey in questa collezione di opere assume il ruolo di artista affabulatore che conduce alla fabbrica dei sogni. Una sorta di viaggio nell’universo incantato dell’immaginario delle favole.
Un viaggio visivo e ipnotico nei mondi dei giochi linguistici alla “Alice nel paese delle meraviglie” dove realtà può essere ribaltata nella sua espressione linguistica.
Per questo l’opera di Rey, oltre al carattere ludico ed estetico porta con sé un livello di lettura più complesso e perfettamente connesso al suo lavoro sulle tessiture cromatiche e sugli intrecci di colore della sua poetica visiva. Da musicista e compositore, Rey sa armonizzare la partitura per quello strumento mai meccanico che è la pittura, riuscendo anche ad impersonare il ruolo di chef di una nouvelle-cuisine del colore impiega la materia prima dei desideri.
Collage e pittura si fondono in un gioco caleidoscopio di invenzioni formali veloci che generano empatia a prima vista, assemblaggi spesso spiritosi originati da calembour visivi: un corto-circuito concettuale che deriva da una impostazione materica ed un impasto di colori densi, per arrivare a comporre veri e propri capricci visivi, variazioni sul tema, pastiche pittorici che prendono spunto dall’arte concettuale e povera per poi decostruire il rigore etico ed il clima austero e reinterpretarlo in un gioco di opere giocose dal gusto apparentemente naif.
In un momento di massima celebrazione e dominio culturale e mediatico della cucina d’autore, l’artista si serve di corde e altri materiali poveri per realizzare prelibatezze visive e vivaci composizioni che prendono ispirazione dalla ricerca compositiva e formale dei piatti stellati tanto celebrati in questi ultimi anni.
In questo ciclo di opere Graziano Rey mette in azione un dispositivo di ispirazione inverso al meccanismo in atto nell’alta cucina creativa dove i piatti tendono ad assumere una costruzione formale sempre più ispirata all’arte della composizione visiva con un intenzionale distacco dall’aspetto tradizionale dei cibi, nel caso dell’artista l’ispirazione parte proprio dall’astrazione mimetica dei piatti resi quasi astratti, dalla disposizione minimalista secondo gli stilemi ormai consueti della nouvelle-cuisine.
Pensiamo anche all’arte giapponese di creare sculture falsi piatti o di scolpire alimenti con forme astratte e geometriche.
Il mondo degli alimenti dipinti o dei cibi-scultura si fonda su una pratica insieme evocativa e interdittiva del piacere orale. I cibi diventano iperrealisti e seduttivi ma decisamente non commestibili.
Un piacere evocato ma rinviato, sospeso e inaccessibile.
Dunque si può rilevare un livello di lettura psico-dinamico e pedagogico in questo ciclo di opere apparentemente ispirate esclusivamente al piacere di un divertissement regressivo. Il gioco è un mondo strutturato dal rispetto di ruoli e regole, è uno spazio mentale immerso regolato da codici di condotta e da aspettative di sospensione del tempo. L’arte è un gioco che rispetta le regole dello stupore e del gusto, ed è una macchina produttrice di desideri regolati da una cornice di norme.
La fabbrica dei giocattoli è in fondo un sogno iperbolico, un sogno dei sogni: il desiderio di varcare la
soglia del laboratorio del piacere infantile, del luogo di creazione di quel tempo sospeso che sono i
giochi.
(Vittorio Raschetti)

Esposizioni

2009 – Lecce – Galleria d’arte moderna  (Collettiva)

2010 – Torino – Villa Gualino (Collettiva)
Torino – Palazzo del Comune di Grugliasco (Personale)
Roma – Museo d’arte Fonte Nuova – Le profezie pittoriche (Personale)

2011 – Milano – Galleria Art Gallery (Collettiva)

2012 – Torino – biennale di Venezia (Collettiva) a cura di Giorgio Grasso e Vittorio Sgarbi

2013 – Torino – dicembre – Studio Pulchre (Personale)

2014 – Saluzzo –  Arte Fondazione Bertoni (Personale)

2014 – Torino – Studio Pulchre (Personale)
Saluzzo – Arte Fondazione Bertoni (Personale)

2015 – Saluzzo – Arte Fondazione Bertoni (Personale)

2016 – Asti – Palazzo Ottolenghi (Collettiva)
Saluzzo – Arte Fondazione Bertoni (Personale)
Bologna – La corte di Felsina (Collettiva)
Torre Pellice -Tra Spirito e Materia (Personale)
Savigliano – Locali comunali, La festa del pane (Collettiva)

2017 – Savigliano (Cn) – Museo Ferroviario, Alla fermata del treno (Collettiva)
Torre Pellice – Locali del Comune, L’arte del Riuso (Personale)
Venezia – Percorso della Biennale “L’ombra del Moloch” – (Personale e Collettiva)
Pian della Regina (Cn) – Alle sorgenti del Po – (Personale)
Palermo – Galleria Studios “L’ombra del moloch” (Collettiva)
Vicenza – Art Gallery – Senza Logica (Collettiva)

2018 – Savigliano – Agorarte – (Collettiva)
Savigliano – Museo Ferroviario – (Collettiva)
Torino – Banca Generali “ L’ombra del Moloch” (Collettiva)
Roma – Banca Generali “ L’ombra del Moloch” (Collettiva)
Pian della Regina (Cn) – Tra dicotomie e notturni (Personale)
Savigliano (Cn) – Agorarte – (Collettiva)

2019 –  Ferrara – marzo – Idearte Gallery ( Personale)
Rodello (CN) – Progetto “Il cammino”
Savigliano – Museo Ferroviario (Collettiva)
Torino – Caffè Basaglia “L’ombra del Moloch”
Bologna – Parco Caserme Rosse (Collettiva)
Pian della Regina – Rifugio (Personale)
Milano – Passante FF.SS Ponte degli artisti “L’ombra del Moloch”
Torino – Atelier Grigio esclamativo (Personale)
Genova – Palazzo Saluzzo – Other Lands (Collettiva)
Torre Pellice – Ginevra (Personale)

2020 –  Torino – dal 1 al 12 febbraio – Personale Galleria d’arte
Milano 1 – 15 marzo – Personale  “Cuvèe” (sospesa)
Canale D’Alba – dal 18/7 al 31/12 – Personale “Camera con vista” Villa Cornarea”

2021 – Moncalieri – 13 – 27 maggio – Mini personale
Canale D’Alba – Expo Villa Cornarea –  termina dicembre 2021

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Graziano Rey